la piccola Greta
la piccola Greta

Nel frattempo ero diventato “grande” ed il trasloco in una villetta con giardino segnò l’arrivo del mio primo cane, un Pastore Tedesco, Greta. Era il Maggio del 1994.

Da lì iniziò la mia avventura con i cani. Io e Greta eravamo una cosa sola. La mattina prima di andare a scuola prendevo la bicicletta e facevo con lei 45 minuti di corsa per farla sfogare.

 

Greta in Abruzzo
Greta in Abruzzo

Tornavo da scuola e giocavo con lei, l’addestravo seguendo i libri che ancora conservo e uscivo con gli amici sempre con Greta al seguito. Nel 1996 feci nascere da Greta e da un maschio da lavoro la prima cucciolata. Tenni per me ovviamente un maschio nero, Ras. Con lui iniziai a frequentare il campo addestramento dell’allevamento Casa Valliant, di Aprilia. Ras era tutto quello che l’immaginario di un ragazzo potesse volere dal suo Pastore Tedesco. 

 

 

Claudio Silvestrini e Ras
Claudio Silvestrini e Ras

Lì strinsi grande amicizia con Claudio Silvestrini, che oltre a portare avanti l’addestramento dei miei cani fù anche la persona che mi insegnò le tecniche dell’addestramento stesso. Con Ras feci le mie prime gare di addestramento. 

Sempre di quegli anni l’inizio dell’amicizia e la collaborazione con Arturo Antinozzi, una persona che ha il cane “dentro”, e che ancora frequento oggi.

 

Arturo Antinozzi
Arturo Antinozzi

La mia passione per l’addestramento mi portò a seguire Claudio nel suo lavoro. 

Facevamo a domicilio addestramento per cani da guardia, e nel frattempo continuavo con i miei l’addestramento agonistico. Nel 2000 arrivò il 3° Pastore Tedesco, e, sempre in quell’anno i miei genitori mi regalarono l’appezzamento di terreno sul quale oggi sorge la nostra casa.

Su quel terreno allestì ovviamente subito un bel campo addestramento, nel quale ho continuato a lavorare come addestratore sia per obbedienza che per guardia fino al 2004.

Ras in esibizione di addestramento
Ras in esibizione di addestramento

C’era anche anche un altro cane che in me però, su quel volume dell’enciclopedia degli animali che da piccolo avevo divorato, aveva sempre destato un grande fascino: Il Dobermann.

Così nel 2001, quando la mia casa era finita acquistai il mio primo esemplare. Era una femmina, Hedelweiss, che io soprannominai “Bess”. 

 

Qujo di Latiano
Qujo di Latiano

Era una figlia del grande Qujo di Latiano, Sieger dell’anno 2000 al Campionato di Allevamento Italiano.

 

Da lei iniziò la mia malattia per il Dobermann. Pochi mesi dopo, ebbi in affidamento anche un suo fratello, Tristan, un cane dalle eccezionali doti caratteriali.

 

Bess e Tristan
Bess e Tristan

A 2 anni, non avendo la possibilità di gestire anche lui ad alti livelli, lo diedi in affidamento a Marco Reale (figurante ufficiale AIAD, SAS, Boxer Club, Responsabile per l’addestramento Lupo Cecoslovacco) per l’attività agonistica. 

Tristan tornò da me un’anno dopo, affetto purtroppo da leishmaniosi, che ne pregiudicò la salute fino alla morte in giovane età. Per noi era “il mago”, nessun Dobermann che incontrai in seguito fù mai alla sua altezza.

Io e Adriano Carlini
Io e Adriano Carlini

Sempre nel 2001 strinsi amicizia e collaborazione con Adriano Carlini, proprietario di Qujo di Latiano, che mi iniziò nel mondo del Dobermann e al quale devo veramente molto della mia conoscenza.

Una persona speciale, rude e schietta, che ho sempre guardato con ammirazione e rispetto.

 

Nel 2005 con Bess conquistai il titolo di Auslese in Austria, con un altro caro amico con il quale insieme abbiamo macinato migliaia di chilometri, Gianluca Zoccali, proprietario di un altro figlio di Qujo, Cabir del Nero Selvaggio, con il quale concludemmo anche il campionato italiano.

 

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